In occasione della Giornata internazionale dei migranti 2023, i membri della RAEMH hanno chiesto alle persone che accompagnano o che lavorano con loro di raccontare la loro esperienza nel Paese che li ospita.
Qui Joël, camerunense, ci parla dalla Gao, Mali.
Mi chiamo Joël e vengo dal Camerun. Ero in Algeria e sono stato brutalmente respinto, così sono finito a Gao.
Venire a Gao è stato vantaggioso per me. Ho trovato una comunità straniera molto numerosa e la Maison du Migrant, che mi hanno facilitato l'integrazione.
La gente mi vedeva fare le cose e mi chiedeva consigli e piccole richieste. La Maison du Migrant mi ha anche permesso di partecipare a corsi di formazione e mi ha dato piccole somme di denaro per poter avviare altre attività.
Dal punto di vista culturale e religioso, qui possiamo andare in chiesa senza preoccupazioni, non è come si sente dire nei media. C'è un'integrazione religiosa che ci conforta.
Per quanto riguarda i documenti, qui possiamo circolare senza preoccupazioni, a differenza dell'Algeria o del Niger.
Per quanto mi riguarda, non penso che il migrante debba essere solo colui che tende la mano, ma che debba dare qualcosa in cambio. Il mio obiettivo è dare il meglio di me stesso, in modo che i migranti siano visti sotto una luce diversa. Abbiamo delle capacità, dobbiamo solo metterle in pratica. Voglio che i migranti siano visti come persone che possono dare un contributo.