In questa serie di podcast, i membri della RAEMH parlano della loro organizzazione, del loro lavoro con le persone in mobilità e della loro visione della rete.
In occasione dell'incontro della RAEMH, la Rete Africa Europa per la Mobilità Umana, un programma di scambio e riflessione sull'accoglienza e il sostegno delle persone in mobilità. Oggi... ad Roma.
Sono in Italia, lavoro a Roma, per la Caritas nazionale. Sono Daniele Albanese. Lavoro per la Caritas italiana nell'ufficio politiche migratorie e protezione internazionale in Italia.
Caritas Italia
Caritas italiana è nata nel 1971 in Italia. La Caritas è presente con oltre 218 Caritas diocesane. Lavoriamo in molte aree di intervento. L'intervento principale riguarda lo sviluppo umano; in particolare per le persone più povere, per aiutarle - attraverso la comunità cristiana e non cristiana - nella loro inclusione sociale.
Caritas Italia e le persone in mobilità...
Nel campo delle migrazioni, in particolare, ci occupiamo dell'integrazione dei migranti che vivono in Italia, soprattutto di quelli più poveri, per la loro integrazione e per la loro accoglienza. E anche per cambiare un po' la mentalità della comunità in Italia, per l'integrazione delle persone straniere che vengono nel nostro Paese.
Stiamo lavorando anche sulle emergenze, perché ci sono sbarchi di migranti sulle coste e ai confini italiani. Al momento stiamo lavorando molto sulla questione ucraina per l'accoglienza dei rifugiati. Come Caritas, ospitiamo direttamente 13.000 sfollati dall'Ucraina.
Stiamo lavorando anche sul tema delle rotte migratorie legali e sicure, con corridoi umanitari e progetti di percorsi legali per l'ingresso in Italia di migranti e richiedenti asilo, in modo che possano essere accolti nelle comunità.
Abbiamo anche molti progetti sulla tratta di esseri umani e sullo sfruttamento delle persone, soprattutto dei migranti - ma non solo - nel settore agricolo del Sud Italia e in Italia in generale.
La RAEMH...
La RAEMH è soprattutto un modo per la rete Caritas di incontrarsi e parlare insieme di questioni legate alla mobilità umana e anche di guardare insieme ai problemi che condividiamo. A volte abbiamo bisogno di avere un punto di vista più ampio di quello nazionale, ci riuniamo per spiegare meglio i diversi punti di vista che esistono su una stessa questione in diversi Paesi. Ad esempio, per i corridoi umanitari in Niger, abbiamo lavorato insieme ai colleghi nigeriani. Abbiamo anche organizzato dei webinar sulla questione dei minori non accompagnati, che è un problema sempre presente su entrambe le sponde del Mediterraneo. Abbiamo condiviso molte informazioni molto utili per gli agenti sul campo, per l'intervento in questo settore.
Abbiamo condiviso molto sul futuro della RAEMH. Ora, cosa vorremmo fare? Avere progetti insieme su un tema comune, cioè collegare le reti anche con l'attuazione pratica di progetti concreti, sul campo.